I monitor per videoediting: la nostra guida 2021

Nella configurazione di un computer per video editing (link ad un nostro assemblato economico) spesso ci si dimentica di aggiungere un buon monitor che renda immagini fedeli, ma questo è un errore. 

Prima di tutto perché se vogliamo un monitor da video editing molto buono, il prezzo del nostro assemblato potrebbe crescere parecchio, facendo così crollare miseramente le nostre speranze. E poi perché uno schermo di buona qualità e con le giuste caratteristiche è importante per lavorare bene, con colori fedeli e senza impazzire per muoversi tra le varie tab.

In questa guida alla scelta dei migliori monitor per l’editing video facciamo come al solito: vi diamo una panoramica dei fattori da tenere in considerazione e poi vi diamo qualche suggerimento per l’acquisto.

Come scegliere il monitor per l’editing

Guardiamo ai numeri, alle caratteristiche tecniche degli schermi che possiamo trovarci davanti, mettendoci in mezzo anche qualche nostro consiglio.

Dimensioni e risoluzione

Quello delle dimensioni è probabilmente il primo fattore da guardare nella scelta del monitor: deve essere sufficientemente grande per permetterci di piazzare bene tutti i nostri pannelli di lavoro, ma teniamo in considerazione anche il fatto che un monitor grande costa di più, e l’aumento di prezzo non è lineare.

Il nostro consiglio è quello di scegliere un monitor da almeno 24 pollici, e se si sceglie un formato panoramico (ne parliamo più sotto) può avere molto senso anche salire di dimensioni.
Considerate però una cosa: se lo spazio che avete a disposizione non è molto grande – e parliamo sostanzialmente di profondità della scrivania – potreste trovarvi male usando un monitor da 32″! Insomma, come al solito il giusto mezzo…

Accoppiate alle dimensioni c’è la risoluzione, perché un monitor grande con risoluzione non elevata dà come risultato immagini sgranate e grandi mal di testa perché avrete speso i vostri soldi senza criterio.
Se prendete un 24″ consigliamo una risoluzione di 1920 sul lato lungo o superiore, se volete un 27″ pollici dovreste andare su risoluzione QHD, ovvero con lato lungo di 2560, salendo fino ai 3840 per monitor molto grandi.

Il form factor

Come forse avrete modo di notare, la maggior parte dei monitor per video editing hanno una forma che si sviluppa in orizzontale, ed è facile capire il perché: basta immaginare di usare il vostro Final Cut (o DaVinci Resolve, o Première Pro…) su un monitor bello allungato. I pannelli si sviluppano in larghezza, la timeline si svolge davanti a voi in tutta la sua gloria e in definitiva si lavora bene.

Sotto questo aspetto vi consigliamo di guardare a monitor con rapporto d’aspetto almeno 16:9, ma un rapporto tra i lati di 21:9 è tanta roba, come dicono i giovani d’oggi.

I pollici dei monitor allungati non vi devono spaventare, perciò considerate che anche se non avete moltissimo spazio sulla scrivania potete allargarvi un po’. Girare la testa a sinistra e a destra è più “naturale” che farlo in alto in basso, quando si lavora sul montaggio, e quindi anche se avete uno spazio ristretto in profondità nella vostra postazione di lavoro potete tranquillamente guardare ai 27 pollici con fiducia, e pure oltre. Sarà una goduria.

Vi serve il 4K?

Beh, se state basando tutto il vostro workflow sulla risoluzione 4K sicuramente vi farete questa domanda. Qui non ci sentiamo di darvi consigli, ma facciamo notare un paio di cose:
-naturalmente una maggior risoluzione fa alzare parecchio i prezzi, e questo significa che se trovate un monitor 4K molto economico vuol dire che si sta risparmiando da qualche altra parte
-specialmente per chi fa gaming, oltre che video editing, bisogna considerare che maggiore risoluzione significa necessità di schede grafiche più potenti. Sappiamo che siete tutti casa e lavoro, ma non si sa mai… Non sovradimensionate il monitor rispetto al resto dell’hardware a disposizione!

Il tipo di pannello

Qui le cose, anche se apparentemente complicate, sono invece piuttosto semplici.
Esistono sostanzialmente 3 tipi di pannello: IPS, TN e VA.

Ci concentriamo sui primi due, che per i nostri scopi sono i più interessanti, e cominciamo col dire che sono chiaramente entrambi pannelli di tipo LCD, ma hanno tra loro alcune differenze molto importanti.

Di base la distinzione è questa:
i pannelli IPS sono un po’ più costosi, hanno angolo di visuale più ampio, hanno una maggior accuratezza del colore, hanno tempi di risposta un po’ più lunghi
i pannelli TN invece sono più economici, hanno tempi di risposta rapidi ma per contro minore accuratezza nella resa dei colori (e minor profondità colore) e angolo di visione più ristretto

Fatte queste distinzioni sapete già il nostro consiglio: per il video editing sono meglio i monitor IPS. È importante soprattutto l’accuratezza nella resa dei colori, e ancor più importante è il fatto che questo tipo di monitor si avvicina a riuscire a rendere tutta l’ampiezza del gamut sRGB, che per i nostri utilizzi in genere va molto bene. Quello del gamut colore è un discorso complicato, che forse potremo riprendere in un altro articolo, ma se volete immergervi in questo mondo potete tranquillamente consultare il blog di Mauro Boscarol, che è una vera autorità in materia.

Porte di ingresso

Molto importante è il discorso riguardante le porte, che sono poi la cosa che fa comunicare il monitor con il resto del computer. Ci limitiamo a un avvertimento: se scegliete un monitor con porte solo VGA vi state portando a casa un fondo di magazzino, con tutta probabilità.

Naturalmente più porte ci sono e meglio è, ma per farla semplice guardate che il vostro monitor abbia almeno una porta HDMI, meglio se con specifica 1.4 o 2.0.

Refresh rate ed altre sciccherie

Il titolo sbarazzino di questo paragrafo sta ad indicare che sì, dovete guardare anche questi parametri, ma a meno che non siate gamer accaniti sono meno importanti per fare video editing.

Partiamo con il tempo di risposta: sotto i 10ms (millisecondi) va tutto bene.
Refresh rate: sopra i 60Htz siete a posto
G Sync, FreeSync ed altro: vi interessa relativamente, se c’è è bello ma non importa molto (a meno che non giochiate con il PC, e allora è molto utile)

Monitor curvi o no?

Finiamo questa carrellata sui consigli con un cenno ai monitor curvi: servono per il video editing? La risposta è no, e anzi possono essere controproducenti. Belli se guardate tanti film o videogiocate (perché la sensazione di immersione nella scena è molto maggiore) ma la tecnologia per un monitor curvo è più costosa, così come i processi di produzione generali, e quindi andreste ad aumentare la spesa senza ottenere niente di particolare in più.

I nostri consigli per monitor da video editing

In questa nostra selezione cerchiamo di consigliarvi pochi schermi, mantenendoci anche bassi con i prezzi. Naturalmente abbiamo tenuto in considerazione tutti i suggerimenti che vi abbiamo dato sopra, basandoci sulla nostra esperienza personale, sulle specifiche tecniche e poi su quello che si legge nei vari forum.

Se avete bisogno di consigli per un monitor specifico scriveteci nei commenti e cercheremo di darvi una mano!

Un 27″ da designer

Questo schermo di BENQ ha la risoluzione giusta per tutte le esigenze e una buona personalizzabilità grazie al menu interno. Comprende tutte le porte che possono servirvi per lavorare con qualsiasi dispositivo ed è un QuadHD serio.
Ci piace molto anche per la sua struttura solida, che non è fondamentale ma è comunque importante: regolare lo schermo per sessioni di lavoro lungo è la prima cosa da fare quando ci si mette alla postazione.
Un altro monitor simile ma più piccolo (e più economico) lo abbiamo recensito in questa pagina.

Un monitor 29″ economico

Beh, non è proprio super economico, ma questo LG da 29 pollici dal nostro punto di vista è uno dei migliori che si possano trovare sul mercato per questa fascia di prezzo e per chi vuole uno schermo da editing che si sviluppi in ampiezza.
Ha una porta HDMI ed una USB-C (molto bene) un refresh rate più che sufficiente anche per chi ogni tanto vuole giocare senza avere a disposizione schede grafiche mostruose ed è molto molto ampio. Il formato 21:9, come dicevamo, va benissimo per lavorare sull’editing.
Se potete spendere di meno prendete in considerazione la versione da 25″ che è un bell’affare grazie anche al fatto che la risoluzione è sovradimensionata rispetto alle misure di questo schermo.

Lo schermo 4K buono ed economico

Rimaniamo dalle parti di LG per guardare a questo monitor 4K che costa un po’ di più, ma sorprendentemente poco per quello che offre. D’altronde LG è uno dei leader nella produzione degli schermi (parliamo proprio dei pannelli, che vengono comprati da LG anche da altri produttori, un po’ come si fa con i sensori Sony) e probabilmente ci sono economie di scala che non conosciamo.
Tornando al monitor in questione diciamo che quello che ci interessa di più è la risoluzione 4K. Ma anche la gamma dinamica è buona e dal vivo questo schermo fa davvero la sua bella figura. Credeteci.
Ah, ci sono schermi 4K un po’ più economici, ma guardate che molto probabilmente sono TN (sì, proprio quel Samsung che occhieggia da qualche parte…) e ormai sappiamo che questo non è bene.
Ci sbilanciamo: secondo noi questo è lo schermo 4K economico migliore per qualità-prezzo.

Un monitor senza compromessi

Sì, questo monitor di BenQ dalla sigla lunghissima è davvero buono, e vale tutti i soldi che costa. Guardando su Amazon per ambientarsi al prezzo viene dato come monitor per fotografi, ma non fatevi ingannare: è una questione tecnica e un po’ fuorviante.
Certo questo schermo va benone per chi fa editing di foto, ma anche per chi fa video editing non scherza per niente. 

Si capisce subito che ci troviamo davanti a un monitor professionale grazie al fatto che c’è una bella “cappottina” che non serve per evitare i colpi di freddo al nostro prezioso schermo, ma per garantire la massima accuratezza del colore ed evitare i riflessi indesiderati. Oh yeah.
Ma in più ci sono tante piccole-grandi accortezze:
-Porte DVI-DL, HDMI 1.4 e DP1.2
-sovrapposizione al 99% con il gamut Adobe RGB
-controller OSD per cambiare spazi colore e altro (vedetevi il video)
-chip per la calibrazione hardware interna al monitor

Insomma, costa di più, ma è un gran bel monitor e se avete a disposizione o potete mettere da parte la somma, ve lo consigliamo.

Altro passetto: un monitor da video editing di Eizo

Qui cominciamo ad entrare in un mondo, quello dei monitor da video editing professionali, in cui la qualità costa parecchio. Ma se avete bisogno di un livello di precisione molto alto, perché il colore stampato deve essere quello che vedete a schermo, oppure perché seguite (giustamente) un workflow preciso in cui tutte le componenti sono ben tarate, dovete andare a parare qui e a prezzi superiori. In effetti per questo monitor il prezzo non è poi così estremo, considerato quanti soldi spendiamo, ad esempio, in obiettivi.
Questo è un monitor da videoediting QuadHD, con proporzioni 16:9 e copertura del 99% dello spazio AdobeRGB e del 98% circa per lo standard DCI.
Cosa pagate quando lo comprate? Non solo il prezzo del monitor, ma anche un buon software di calibrazione proprietario di Eizo, chiamato Color Navigator, che permette grazie al sensore di calibrazione integrato di regolare il monitor secondo i vari profili colore. È pure possibile impostare una calibrazione programmata, che può funzionare anche a schermo spento. Insomma, se avete bisogno di precisione, come detto prima, ne vale la pena.


Per ora abbiamo finito, ma può essere che in futuro aggiungeremo altri schermi da editing video alla nostra selezione. Restate sintonizzati e suggeriteci i vostri preferiti nei commenti!

7 Comments:

  1. Salve. Gentilmente vorrei un chiarimento.
    Nell’articolo leggo: “Refresh rate: sopra i 60Htz siete a posto”. Ma per uso video editing un monitor dichiarato 60 Htz va bene oppure siamo al limite minimo ed è meglio puntare su un 120 htz?

    Sono indeciso se prendere un notebook (anche se so che un laptop non è l’ideale per questo scopo) con display 17,3″ 60 Hz g-sync
    oppure un altro con specifiche quasi identiche ma 120 Hz senza g-sync (AUO B173han01.2).
    Considerando che serve per video editing (oltre che per serie tv e studio) quale dei due è preferibile, non avendo altri dati disponibili?
    Ho letto che un pannello 120 hz, anche se la differenza nell’uso non gaming di solito non è percepibile, dovrebbe essere meno affaticate per a vista.

    • Salve Biagio, probabilmente è vero: la questione dell’affaticamento della vista dipende dalla frequenza di refresh; più è alta, meno è affaticata. Ma è una cosa molto soggettiva e in più l’affaticamento degli occhi dipende soprattutto dalla fruizione generale che si fa del monitor. Ovvero distanza dal monitor, angolo, illuminazione della zona circostante la postazione… Insomma: almeno per editing non considereremmo la frequenza il parametro primario da considerare, e questo ancora di più se sei costretto a prendere il pacchetto completo, comprando per forza di cose un monitor attaccato a un portatile che non potrai mai cambiare.
      Ti consiglieremmo di guardare prima alle specificiche tecniche del computer (abbiamo un articolo sui laptop, ad esempio: http://www.videoreflex.org/portatili-video-editing/) e poi alle specifiche del monitor più in dettaglio. Se ci dai i riferimenti dei due modelli su cui sei indeciso possiamo provare a darti una mano!

      • … e considerando che comunque il notebook sarà usato anche in modo “normale”, per serie tv/animazione, video youtube, streaming, studio etc.

        • Salve Biagio, purtroppo c’è qualche problema con l’altro tuo messaggio, nel senso che è possibile leggerlo ma il sistema non ci dà la possibilità di pubblicarlo. Forse ci sono troppi link.

          Comunque i computer che hai trovato sono sicuramente buoni, ma il prezzo a cui te li propongono sembra un po’ elevato.
          Facendo una rapida ricerca su Amazon escono fuori dei prodotti con caratteristiche comparabili e che forse sono un po’ più bilanciati per l’ambito video editing. Rimanendo solo su Asus giusto per fare un esempio (ultimamente escono con buoni prodotti a buon prezzo): c’è questo Rog con 128GB di SSD e una buonissima scheda http://amzn.to/2lhnGny, oppure questo che spinge più sulla SSD, da 256GB, e meno sulla GPU (che è meno importante in alcuni casi rispetto al processore): http://amzn.to/2y4yCe1.
          Anche quei portatili sono molto buoni, ma vai a spendere molto di più per caratteristiche marginalmente migliori, che non fanno la differenza in editing, e men che meno nell’uso quotidiano.

          Volendo fare un vero salto di qualità e avendo da spendere un po’ di più (ma comunque meno dei modelli che ti hanno proposto) potresti prendere questo http://amzn.to/2lfLOHd che ha un processore grafico di un altro livello (8GB, 1920 CUDA Core) ed è ad esempio uno standard per DaVinci Resolve, un software di color correction professionale ma gratuito. E più avanti ci può affiancare uno schermo grande, magari anche solo da 27″ come quelli che consigliamo sopra, per fare dell’editing serio.

  2. Buonasera. Si, scusate, infatti avevo inserito vari link, che probabilmente hanno causato il problema.
    I notebook segnalati sono molto interessanti, ed effettivamente il Clevo è piuttosto costoso oltre che sovradimensionato.

    Il tempo di fare vedere gli Asus a mia nipote e poi deciderà.
    Anche se non posso escludere la terza soluzione, credo sia orientata verso i 17,3″ ed SSD 256 GB; in futuro compreremo uno schermo grande di qualità da affiancare al notebook.
    Vi ringrazio per i consigli e per la disponibilità.
    Buona serata.

  3. Buongiorno,
    quali sono le caratteristiche minime di processore e scheda grafica da associare a questi monitor
    quando si parla di video editing in 4K con Mac?

    • Ciao Andrea, non so se ho capito bene la domanda. Vuoi capire che computer Apple prendere per usare bene monitor 4K?

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